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Mense scolastiche a Corsico: il sindaco apre il "conto solidale"

Per aiutare le famiglie che si trovano in un relativo stato di bisogno e, oltre a non avere pagato il servizio di mensa, non si sono rivolte agli uffici comunali

Due milioni e 300 mila euro di costo annuo delle mense scolastiche, contro un milione e 200 mila euro di credito per le tariffe non pagate dalle famiglie. E' in questi due numeri che si spiega la lotta all'evasione che ha visto protagonista il sindaco di Corsico, Filippo Errante, con annesse polemiche derivate dalla controversa decisione, da parte del primo cittadino, di sospendere la mensa ai bambini le cui famiglie non si sono messe in regola.

L'ultima notizia è l'accensione di un conto corrente 'solidale', da parte dello stesso sindaco, dal nome provocatorio ("Pro mensa - i bambini non si toccano"), che risponde direttamente all'accusa mossagli da più parti, ovvero quella di finire col punire i bambini per le colpe dei genitori. Sì, perché se da una parte tutte le forze politiche, anche di opposizione (Pd, Rifondazione e - in regione - il Patto Civico Ambrosoli), hanno concordato sulla necessità di recuperare il credito, dall'altra parte hanno stigmatizzato la decisione di sospendere il servizio mensa.

«Non so più come ripeterlo», scrive il sindaco in una nota, alle prese con una delicata questione d'immagine politica per la sua scelta: «Il provvedimento è stato assunto dopo aver tentato tutte le strade possibili, senza alcun esito». Le tappe della vicenda iniziano nell'estate del 2015, quando partono le prime lettere ai "morosi", 480 famiglie corsichesi. Il senso della missiva è: o versate tutto, in massimo tre rate, o ai vostri figli sarà tagliato il servizio. A chi non risponde viene dato un ulteriore avviso, a novembre, e poi ancora a dicembre un terzo avviso. 

A gennaio 2016, i "morosi" risultano 144. Il numero si è quindi drasticamente ridotto. Qualcuno ha pagato tutto subito, altri hanno aderito a piani di rientro personalizzati: si va fino a sedici anni di durata, secondo il comune di Corsico. Il 7 gennaio 2016, però, i pasti sono stati comunque tutti consegnati. La Camst, azienda che gestisce i pasti scolastici, di concerto con le scuole stesse e infine anche con il comune, ha provveduto a far mangiare tutti i bambini. Anche i figli di coloro che ancora non avevano pagato. Dall'11 gennaio si fa invece sul serio: «Non verranno concessi condoni», scrive Errante, come invece era stato chiesto da alcuni presidi, come quello del Galilei.

Il rischio non era e non è tanto quello materiale di far mancare un pasto, quanto quello psicologico di far sentire "inferiori" alcuni bambini, in età nelle quali è fin troppo facile giudicare senza - ovviamente - possedere gli strumenti intellettuali propri di una persona adulta. Errante ha ripetuto più volte che i destinatari del provvedimento sarebbero state quelle famiglie che possono pagare ma non lo fanno, mentre chi avesse dimostrato un effettivo stato di bisogno sarebbe stato seguito dai servizi sociali e il pasto dei propri figli non sarebbe stato pregiudicato.

Ora la mossa del conto corrente. «Da destinare - spiega Errante nella nota - a situazioni limite, con problematiche difficilmente intercettabili se non direttamente dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici». Famiglie che ufficialmente non potrebbero dimostrare lo stato di bisogno, ma in realtà - per un motivo o per l'altro - hanno bisogno. Oppure famiglie che - sempre per i motivi più vari - non vogliono rivolgersi agli uffici comunali per chiedere il pagamento dilazionato.

Il primo versamento nel conto sarà effettuato proprio dal sindaco e dagli assessori della giunta di Corsico. Ma Errante chiede a tutti di contribuire: «L'auspicio è che anche i politici locali, le associazioni, i cittadini, così come le testate giornalistiche nazionali che hanno trattato il tema, proponendo il proprio punto di vista, possano sostenere l’iniziativa».

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