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Corsico, torneranno i T-Red: “Erano utili davvero, mica per far cassa”

In un anno avevano quasi azzerato gli incidenti ai due incroci della Nuova Vigevanese dove erano stati installati. Adesso l'amministrazione comunale li vuole ripristinare: " li acquisteremo direttamente, senza intermediari"

Erano stati sequestrati il 27 gennaio del 2009 su ordine della Procura di Verona nell'ambito dell'inchiesta che aveva coinvolto la ditta che li produceva e che, in parte, li gestiva. In seguito alla decisione di ieri del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Comune di Corsico è intenzionato a reinstallarli. Sono i famosi T-red, che a Corsico sono stati posizionati nel gennaio e nell'aprile del 2008 in soli due incroci, lungo la trafficatissima Nuova Vigevanese.

"La nostra volontà - spiega Livio Colombo, assessore alla Polizia locale - è di rimetterli laddove erano presenti, preferendo però acquistare direttamente i dispositivi, che verranno poi gestiti dal nostro comando della Polizia locale".

  Il Comune acquisterà direttamente i T-Red e la polizia locale sarà incaricata di gestirli  

L'intenzione è di riposizionarli dove si trovavano, sulla Nuova Vigevanese. Uno all'incrocio con la via per Cesano Boscone, all'altezza dell'Omnicomprensivo di Corsico (che riunisce tre istituti superiori), e l'altro all'incrocio con via Galvani, all'imbocco della tangenziale ovest.
Sui due incroci, in passato, si sono verificati numerosi incidenti, anche mortali, proprio per il mancato rispetto del semaforo. La conformazione della viabilità, poi, ha fatto il resto: per come è fatta la strada, i veicoli lenti sono portati ad immettersi su una strada a percorrenza veloce, anche se il limite è fissato a 50 km orari.

L'installazione degli impianti - riferisce il Comune - aveva permesso di azzerare quasi completamente, in un solo anno, gli incidenti con feriti e di non registrare più alcuno scontro mortale. La scelta di mantenere elevato il tempo della durata del semaforo giallo, tra i 5 e i 6 secondi, quindi superiore ai 4 previsti dal Codice della strada, aveva anche permesso di rendere il T-red uno strumento di vera prevenzione, più che per far cassa, come invece è successo in altre realtà.

Corsico - riferisce ancora la nota - non è stato mai coinvolto nelle inchieste della Procura di Milano sui tempi del giallo, perché gli investigatori hanno accertato, fin dalle prime fasi dell'inchiesta, che le procedure seguire dal comando della Polizia Locale sono state sempre regolari e minuziosi i controlli eseguiti sui verbali.

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