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Corsico Trezzano sul Naviglio / Via Giuseppe Verdi

Ladri in fuga speronano auto dei carabinieri, arrestati dopo inseguimento

Due arresti, un terzo è scappato. Risiedono al campo di via Martirano

Intercettavano le frequenze della centrale operativa dei carabinieri (avevano addirittura un foglio in auto con le frequenze di tutta la Lombardia). Nella loro Skoda, oltre a targhe fittizie, avevano una paletta della polizia provinciale e addirittura un lampeggiante blu. E numerosi attrezzi per scassinare serrature e aprire porte, finestre e serrande. Ma anche un pulsante, lato guidatore, connesso all'antenna Gps dell'auto, che presumibilmente (insieme ad un altro apparecchio non trovato) potrebbe servire a disturbare le frequenze di cancelli automatici.

Agivano da veri professionisti i tre ladri d'appartamento sorpresi all'opera a Trezzano sul Naviglio l'11 ottobre dai carabinieri locali. Subito dopo un furto e un tentativo di furto, nonché un rocambolesco inseguimento con speronamento di un'auto militare, uno di loro non è stato catturato, gli altri due sì: di questi, uno è minorenne.

Ladri d'appartamento arrestati a Trezzano

Colti sul fatto, per cercare la fuga non hanno esitato a percorrere ad alta velocità le vie del centro di Trezzano e anche a speronare un'auto dei carabinieri che si era messa di traverso per sbarrare loro la strada. Ma nell'urto la loro vettura è rimasta come incastrata tra la "gazzella" ed un'auto di un trezzanese che, a sua volta urtato, si è bloccata sul posto. Così sono fuggiti a piedi per cercare di salvarsi dalla cattura.

In manette sono finiti un giovane di 16 anni e un 38enne, entrambi noti alla giustizia; il 38enne in particolare è sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel campo rom di via Martirano, a Milano, dalle 22 alle 6. Fino a pochi giorni fa l'uomo aveva invece l'obbligo di soggiorno nel Comune di Milano. 

La fuga verso il campo rom

Subito dopo l'urto tra le auto è stato bloccato il più grande del gruppo, mentre gli altri due fuggivano. Uno, dell'età di circa trent'anni, si è dileguato; il 16enne ha corso verso il Parco del Centenario, oltre il quale si trova il campo rom, ma quando era quasi arrivato a destinazione è stato bloccato dai carabinieri che lo inseguivano a piedi. 

Numerosi i reati di cui ora rispondono i due: furto aggravato in abitazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (due dei carabinieri coinvolti nell'operazione sono rimasti feriti), intercettazione abusiva delle frequenze delle forze dell'ordine, danneggiamento di veicolo militare.

Sorpresi dopo il furto e il tentato furto

I fatti sono iniziati a Trezzano in via Giordano Bruno: un residente ha notato due persone uscire da un condominio e dirigersi verso una Skoda a bordo della quale un terzo uomo aspettava i complici. I carabinieri si sono diretti sul luogo dell'avvistamento ma non hanno visto nessuno. Così hanno perlustrato la zona e, in via Verdi, hanno individuato l'auto e due persone che uscivano per dirigersi verso un palazzo. Li hanno attesi e (dopo pochissimi minuti, non abbastanza per perpetrare un furto) li hanno visti uscire di corsa e scappare dentro la Skoda.

I militari hanno intimato l'alt ma l'uomo alla guida ha pigiato il piede sull'acceleratore. Qui è nato il rocambolesco inseguimento, durante il quale i fuggitivi hanno preso contromano alcune strade, hanno urtato la vettura di un trezzanese e poi hanno speronato l'auto dei carabinieri che si era messa di traverso nel tentativo di bloccarli.

La refurtiva: borse di lusso

All'interno della Skoda, oltre alle targhe false, alla paletta della polizia provinciale, al lampeggiante e alle ricetrasmittenti, è stata trovata la refurtiva del furto di via Giordano Bruno: borse di lusso per un valore di 6 mila euro e vari gioielli. Il tutto è già stato restituito al legittimo proprietario. 

Nulla da fare per i ladri invece circa il successivo tentativo di introdursi in un appartamento di via Verdi. I malviventi probabilmente sono stati tratti in inganno dal fatto che le serrande fossero completamente chiuse. Le hanno scardinate ma subito dopo si sono resi conto che in casa c'era la coppia che vi abita, per cui sono scappati a gambe levate senza entrare effettivamente.

Il 38enne è stato processato per direttissima nella mattinata del 12 ottobre: il giudice lo ha mandato a San Vittore.

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